Il percorso didattico personalizzato, costituito da lezioni della durata di un’ora circa, viene sviluppato sulla base di una valutazione iniziale di ciascun allievo per determinare gli obiettivi di miglioramento psico-attitudinali da perseguire.
Il percorso formativo è quindi diversificato in base alle abilità iniziali, all’età dell’allievo e al ruolo (GIOCATORE o PORTIERE).
Il metodo TFP cura in particolare: lo sviluppo e il perfezionamento delle gestualità tecniche calcistiche di base (ricezione, trasmissione, controllo palla, tiro in porta, colpo di testa), l’insegnamento e il consolidamento delle corrette posture fisiche (appoggio del piede nella corsa e con il pallone nel passaggio e nel tiro), il potenziamento delle abilità motorie (equilibrio, rapidità di esecuzione, reattività), lo sviluppo delle potenzialità intellettive attraverso un vero e proprio allenamento mentale, inteso come un atteggiamento di maggior attenzione rivolto agli aspetti emotivi o cognitivi durante la seduta di allenamento e, in particolare, la consapevolezza di come essi condizionano la prestazione in senso positivo o negativo.
Attraverso l’allenamento mentale e l’utilizzo delle tecniche ad esso collegate, l’atleta può, inoltre, accrescere la conoscenza di sé stesso, dare espressione alle proprie capacità, migliorare il proprio livello di autostima, scoprire come corpo e mente possano interagire permettendo la realizzazione delle sue potenzialità.
Infine, viene data particolare attenzione a infondere nei ragazzi una sana cultura sportiva sia attraverso il rispetto dei compagni, degli istruttori e degli avversari, e sia attraverso una corretta alimentazione, altro aspetto che può condizionare la prestazione sportiva.
Il metodo TFP prevede inoltre un percorso didattico specifico per il ruolo del portiere.